Fontana di San Vitale
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- Creato Sabato, 16 Giugno 2012 01:08
San Vitale, monaco basiliano di Enna, non si fermò solo alla Pietra del Castello sul mare dove edificò un piccolo luogo di culto cristiano in sostituzione del Tempio pagano dedicato a Venere; si inoltrò sulla collina dove, aveva saputo, vivevano i rosetani dediti a violenze, bestemmie e ladroneggi.
Costruì sul luogo una cappella ed a fianco una fontana che si dice fosse di acqua salutifera per gli ammalati.
Domenico Martire ne parla a proposito in “Calabria Sacra e Profana” del 1806.
L’acqua di questa fontana al di là della credenza religiosa, ancora oggi dopo oltre mille anni sgorga con un filo di liquido che, come si vede dalla fotografia, dovrebbe esaurirsi durante i le grandi siccità dei mesi estivi.
Ebbene, mentre sorgenti con sostanziosa portata a luglio-agosto spesso rimangono a secco nel territorio di Roseto, quel filo d’acqua della Fontana di San Vitale continua a scorrere senza sosta.
Si narra che fino agli anni sessanta, quando i contadini non avevano dove abbeverare gli animali, buoi, asini, capre, li portavano alla fontana di San Vitale dove trovavano abbastanza acqua per dissetarsi…