Il Castello Federiciano
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- Creato Giovedì, 07 Giugno 2012 07:57
Si narra che il Castrum Petrae Roseti è sorto sui ruderi di un vecchio luogo di culto cristiano posto sul roccione a picco sul mare e che aveva sostituito un antico tempio pagano dedicato a Venere che nasce dal mare.
Federico II di Svevia con un proprio decreto decise di ristrutturarlo donandogli l’attuale splendore.
Come era solito, l’imperatore non scriveva della vita di corte e dei castelli che lo ospitavano ma se esprimeva e tramandava ai posteri attraverso segni lapidei, segni esoterici, che, se letti opportunamente, fanno comprendere il suo pensiero.
Nel castello di Roseto lasciò i segni delle tre religioni monoteiste, significando che egli non faceva distinzione tra religioni, come non faceva distinzioni tra razze.
Seppure con i pirati arabi avesse avuto scontri, tuttavia il suo cassiere era un arabo. Federico II lasciò impressa sul portale principale del Castrum anche la Rosa della Famiglia Rosacroce che era praticamente la più nota e importante famiglia templare.
Recenti studi hanno altresì interpretato i segni trovati su un onfale, venuto alla luce durante lavori di restauro.
Quei segni ricordano la passione di Cristo con un Agnus Dei che ad osservarlo lascia esterefatti.
Tutto ciò premesso e dimostrato dalle inequivocabili fotografie, possiamo oggi aggiornare la storia del Castello di Roseto aggiungendo la sua inequivocable templarità.
Luogo religioso, quindi, dove alcuni esperti hanno dimostrato, sempre interpretando i segni lapidei trovati, che sia transitata la sacra sindone proprio durante il periodo del regno federiciano in cui della sindone non risultano riferimenti storici di passaggio attraverso luoghi del continente europeo.
Federico II era solito rinserrare i suoi segreti. A completare la templarità e religiosità di questo castello, è intervenuta, ultima, la consultazione di alcuni storici delle antiche mappe catastali del comune di Roseto (Foglio 34) da cui si evince che il castello ha una pianta trapezoidale simile al Tempio di Gerusalemme e, mentre a nord del Tempio c’è il Fiume Giordano, al Nord del Castrum Petrae Roseti c’è segnata la Terra Giordana col vicino paese di Montegiordano; a ovest del Castrum, ad omaggiare il cerchio di Salomone, costruttore del Tempio, riportato al piano terra del maniero rosetano, è indicata la contrada Piano di Salomone.
A sud c’è il Piano d’Orlando col richiamo a Re Artù ed i Cavalieri della Tavola Rotonda alla ricerca del Sacro Gral.
Ad est del maniero rosetano c’è l’acqua del mare mentre ad est del Tempio di Gerusalemme scorre l’acqua del Giordano.
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